Descrizione

L’ELETTROMOTORE PERPETUO. TRATTATO DELL’ABATE GIUSEPPE ZAMBONI UNO DE’ QUARANTA DELLA SOCIETÀ ITALIANA DELLE SCIENZE Professore di Fisica esperimentale e Matematica applicata nell’I. R. Liceo di Verona e membro di varie accademie. Diviso in due parti.

Erede Merlo, Verona, 1820-22

Due tomi in un volume in 8° (220 x 140 mm), pagine: 298, (1), (1b); 361, (2b), con 21 tavole xilografiche fuori testo. Legatura di inizio ‘900 in mezza pelle con dorso a 5 nervi, titolo e filettature in oro sul dorso. Strappo restaurato anticamente nel margine esterno senza perdita di testo a pag. 15-16. Piccolo lavoro di tarlo, su alcune pagine, che non disturba. Buona copia con alcune fioriture. Molte illustrazioni xilografiche nel testo.

Zamboni Giuseppe, nato ad Arbizzano in provincia di Verona nel 1776 e morto a Verona nel 1846. Fu professore di “Fisica sperimentale e matematica applicata” all’Imperial Regio Convitto, divenuto poi con proclama napoleonico l’attuale Liceo Classico Scipione Maffei. È possibile scandire la sua vita scientifica in tre periodi principali: gli anni 1805-1815, durante i quali mise a punto le sue pile e le perfezionò raggiungendo la fama; un secondo periodo che va dal 1816 al 1830 durante i quali perfezionò i suoi pendoli che divennero veri e propri orologi; e gli anni dal 1830 fino alla morte, nel 1846, durante i quali lavorò consolidando la sua posizione e portando avanti le sue ricerche sulle sue pile secche, i sistemi elettrostatici e scrivendo libri di testo per l’insegnamento. In questo testo per la prima volta descrive la sua scoperta della pila a secco.